martedì 31 dicembre 2013

Osservando 2666 di Roberto Bolano

Bolano è un poeta che intuisce l'apocalisse,e un burattinaio satanico che ne mostra i lati dolorosi e oscuri.
Il teatro di Bolano è una trappola di effimere parole sotto cui si cela uno spettacolo di polvere sabbia e sangue,perversione e vomito,visioni e follia,ineluttabile cielo pieno di luci morte e smorte e fisse.

Ogni frase di Bolano è un abisso nero acido e triste dove è possibile perdersi e cadere,restare intrappolati e impauriti,ma incantati dallo spettacolo. Un nero triste in cui si scorgono le braci della II guerra mondiale,della povertà della dittatura:della vita che per sorgere deve cadere.
I personaggi di Bolano vivono in un limbo soffocante in cui vorrebbero soffocare e maledicono il sole che sta sulla loro carne perchè è pieno di orrore e perversità,e ogni minuto che trascorre sotto questo sole malato è fonte di sudore e  di un ebbrezza che ti fa camminare barcollando sotto il peso del tempo,e di quell'onda nera che sta su tutto per tutto inglobare.

2666 è una bibbia moderna che con la sua rapsodia ipnotica riesce a forzare una gabbia di cristallo della realtà e a farne uscire come demoni i misteri malefici e bui,che stanno sul mondo come un bafometto orgiastico e pazzo,che sputa su tutta la poesia pura e rende poesia il male.


scritto da Capitano Igor Rodriguez per INALBERATO.BLOGSPOT.COM tutti di diritti riservati

1 commento:

  1. Però!Lo leggerò,questo signor Bolano.
    Complimenti per l'articolo,davvero ben scritto,mi da l'idea di un mondo che va in pezzi,sapete?"MArcisce anche il pensiero".
    Adieu.

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